La legge di Bilancio 2025 non ha introdotto grandi rivoluzioni sul fronte pensionistico, limitandosi a prorogare strumenti già esistenti come Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103, ma con le restrizioni applicate nel 2024. La flessibilità pensionistica resta ridotta, con appena 25.000 lavoratori che potranno accedere ai prepensionamenti e solo 6.000 destinatari di Quota 103.
Pensione di vecchiaia: tutto invariato
Per la pensione di vecchiaia, i requisiti restano gli stessi:
- Età minima: 67 anni
- Anzianità contributiva: almeno 20 anni
- Importo minimo: non inferiore all’assegno sociale (538,69 euro nel 2025)
Pensione anticipata ordinaria
Resta l’unico canale per il pensionamento senza limiti di età:
- Uomini: 42 anni e 10 mesi di contributi
- Donne: 41 anni e 10 mesi di contributi
- Finestra di decorrenza: 3 mesi (4 mesi per alcuni dipendenti pubblici)
Bonus Maroni: premio per chi resta al lavoro
Per chi decide di continuare a lavorare dopo aver maturato i requisiti per la pensione anticipata, il Bonus Maroni consente di ricevere in busta paga la quota di contributi Inps (circa il 9,19% dello stipendio). Nel 2025, questa misura è stata potenziata e il bonus è completamente esentasse e privo di contributi.
Quota 103: proroga con strettoie
Quota 103 consente di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi, ma con limiti:
- Finestra di decorrenza: 7 mesi per i privati, 9 per i pubblici
- Calcolo contributivo
- Assegno massimo: 2.400 euro lordi fino ai 67 anni
- Cristallizzazione del diritto: chi soddisfa i requisiti entro il 31 dicembre 2024 potrà richiederla anche successivamente
Opzione Donna: proroga con più paletti
Questa misura resta, ma con requisiti più stringenti:
- Età minima: 61 anni (ridotti di un anno per ogni figlio, massimo due)
- Contributi richiesti: 35 anni
- Categorie svantaggiate: caregiver, invalide e licenziate possono accedervi ma con età minima di 61 anni
Ape Sociale: meno categorie ammesse
Nel 2025, l’accesso è riservato solo ai nati nel 1962 e con criteri più restrittivi:
- Età: 63 anni e 5 mesi
- Esclusione di 23 categorie di lavori gravosi introdotte nel 2021
- Divieto di cumulo con redditi da lavoro autonomo o dipendente (tranne occasionali fino a 5.000 euro annui)
Pensione anticipata contributiva e integrazione con previdenza complementare
Per chi ha contributi solo dal 1996, è possibile la pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi, ma l’assegno deve essere almeno di 1.616 euro mensili. La novità del 2025 consente di integrare la pensione con una rendita da previdenza complementare se la soglia minima non viene raggiunta, evitando così il rinvio della pensione fino ai 71 anni. Tuttavia, questa misura necessita ancora di un decreto attuativo.
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