Con 63.485 occupati, pari al 19,8% del totale europeo, l’Italia si conferma in primo piano in Europa per forza lavoro nel settore del design, davanti a Francia (15,6%) e Germania (15,1%). È quanto emerge dal rapporto Design Economy 2025 (presentato da Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design, ADI Associazione per il Disegno Industriale in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, CUID, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero delle Imprese e del Made in Italy).
Nonostante il primato, i dati mostrano un rallentamento preoccupante: la crescita occupazionale italiana (+5,2%) è inferiore alla media UE (+5,4%) e nettamente distante dalla Francia, che ha registrato un impressionante +24,2%. Le imprese italiane di design restano inoltre di dimensioni ridotte, con una media di appena 1,5 addetti per azienda, contro i 2 della Germania e i 2,4 della Spagna.
A livello territoriale, la Lombardia domina il panorama occupazionale con 17.500 addetti, pari al 27,5% del totale nazionale. Seguono Emilia-Romagna (8.418), Veneto (7.458) e Piemonte (6.945). Le Marche, pur essendo solo la settima regione per numero assoluto di occupati (2.812), vanta la più alta incidenza di progettisti sul totale degli occupati regionali (0,40%).
“L’Italia si conferma il fulcro del design europeo mantenendosi al primo posto del podio in UE, in termini di fatturato e addetti del comparto”, ha commentato Ernesto Lanzillo di Deloitte Private Italia, sottolineando però che la crescita più rapida di altri paesi rappresenta una sfida competitiva.
Emergono inoltre nuovi profili professionali legati alle tecnologie digitali, come il prompt designer, specializzato in intelligenza artificiale generativa, il digital content strategist e l’experience designer. L’adozione dell’intelligenza artificiale, utilizzata dall’80% degli operatori, sta trasformando il settore con impatti significativi sulla produttività e l’innovazione.
Sul fronte della formazione, crescono sia il numero di istituti che offrono corsi di design (97, +2%) sia i corsi stessi (371, +9%), con nuovi programmi orientati alla sostenibilità ambientale e sociale, rispecchiando l’evoluzione di un settore sempre più strategico per l’economia italiana.
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