L’altalena dei mercati mette a dura prova i nervi degli investitori. I listini azionari hanno aperto la settimana con un brusco calo (l’S&P500 ha lasciato sul parterre il 2,4%), per poi rimbalzare e cancellare le perdite del giorno precedente, in un susseguirsi di saliscendi. Ma è proprio in questi momenti di forte stress che bisogna mettere in pratica quelle lezioni apprese dal passato, in alcuni dei momenti più duri per i mercati: dalla crisi finanziaria del 2008-2009, alla crisi del debito sovrano europeo del 2011-2012 fino al blocco dell’economia globale durante la pandemia di coronavirus. Le crisi ci sono sempre state e sono state sempre superate. A ricordarlo è Justin Thomson, head of T.Rowe Price Investment Institute, che proprio in questi giorni di forte volatilità snocciola cinque suggerimenti chiave per resistere alle turbolenze del mercato e mantenere la calma.
Le 5 regole apprese dalle crisi del passato
1. Rimanere paziente e conoscere il proprio vantaggio competitivo
È naturale guardare all’intero portafoglio e pensare che l’unica cosa che conta sia la direzione del mercato e non l’analisi fondamentale dei titoli. Ma è sbagliato. Una profonda conoscenza delle aziende può dare agli investitori la fiducia necessaria per acquistare anche nelle fasi di mercato più spaventose, così da essere premiati quando le condizioni migliorano. “Guardate il mondo che vi circonda con una prospettiva più lunga della media e rimanete concentrati su ciò che conta”, consiglia l’esperto.
2. Sfruttare la volatilità a proprio vantaggio
Quando la volatilità diventa estrema, i mercati diventano disordinati. “Evitate cambiamenti radicali al portafoglio, poiché ritengo che le possibilità di azzeccare la scelta giusta siano circa del 50%, al netto dei costi di negoziazione che, tra l’altro, saranno elevati. – avverte – Al contrario, gli squilibri estremi a livello dei prezzi dei titoli offrono opportunità, a condizione che abbiate fatto i compiti a casa”.
3. Evitare la precisione
Non è possibile individuare il minimo di mercato esatto, quindi perché tormentarsi? Nessuno, indipendentemente da ciò che afferma, ha il potere di prevedere il futuro, quindi non serve a nulla ossessionarsi. “È meglio avere ragione approssimativamente che torto con precisione. – afferma l’esperto – La media è una strategia valida”.
4. Mantenere gli investimenti
Regola ferrea in questi momenti è continuare ad accettare il rischio e rimanere investiti e diversificati. Quando si verificano, le inversioni di tendenza spesso sono profonde. Gran parte del potenziale rialzo tende a verificarsi in un numero limitato di sessioni di negoziazione, rendendo difficile reinvestire in tempo. In tutti i cicli di mercato ribassista dal 1990, il punto di svolta è diventato evidente solo con il passare del tempo. Non c’è mai una campana che suona per segnalare il minimo.
5. Mettere in discussione le proprie convinzioni
“Non rimanete ancorati ai prezzi da cui sono scese le azioni. – è il suo avvertimento – Non potete negoziare ai prezzi di ieri”. Nella selezione dei titoli, si fa sempre una scommessa relativa. Bisogna quindi capire come è cambiata la redditività relativa delle società e, se nel caso, vendere a basso prezzo per acquistare a basso prezzo. In termini comportamentali, è difficile da fare.
Il contesto di oggi
Eventi estremi, come ad esempio la completa revoca dei dazi o l’Armageddon economico che potrebbe seguire un disaccoppiamento totale tra Cina e Stati Uniti, sembrano improbabili. Tuttavia, la via di mezzo, che probabilmente sarà costellata da dazi più elevati in modo permanente e da ulteriori negoziati commerciali, è ancora tortuosa e la visibilità è scarsa. Ed è proprio questa la grande sfida di oggi, vale a dire muoversi in un contesto di estrema incertezza.
“Se entriamo in recessione, la risposta tattica di privilegiare i settori difensivi, come i servizi di pubblica utilità, la sanità e i beni di consumo di base, probabilmente rimarrà quella tradizionale. – ricorda infine Thomson – Ma dobbiamo anche essere strategici e tenere conto dei potenziali cambiamenti strutturali. L’Europa, ad esempio, sembra aver recepito il segnale d’allarme e sta aumentando la spesa per la difesa, aprendo la porta a stimoli fiscali e operando in modo più unificato come mercato. Ora più che mai, gli investitori devono mantenere calma e razionalità”.
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