Ci pensa lo youtuber, anzi il finfluencer. Aprendo TikTok o Instagram si trova di tutto e di più, dalle beauty influencer ai super esperti culinari per preparare ogni tipo di prelibatezza. Non mancano i tuttologi della finanza che fungono da bussola per chi fatica a barcamenarsi nell’universo del risparmio e degli investimenti. Italiani in primis. Anche all’edizione 2025 del Salone del Risparmio non mancherà un ripasso d’obbligo sulle strategie, vecchie e nuove, per accrescere l’alfabetizzazione finanziaria. Dichiarazioni d’intenti accompagnate sovente da iniziative rimarchevoli che, alla prova dei fatti, faticano a produrre miglioramenti concreti.
Questo vuoto di competenze finanziarie è oggi colmato, in parte, proprio da financial influencer, o “finfluencer” che dir si voglia, che propongono un’educazione finanziaria ‘pop’, dando vita a community da milioni di follower disperatamente alla ricerca di un corso accelerato per diventare cintura nera negli investimenti. I numeri sono altisonanti. Humphrey Yang, ex consulente finanziario, guida le classifiche a livello di popolarità con oltre 1,6 milioni di iscritti al suo canale YouTube e 3,3 milioni di seguaci su TikTok che gli hanno permesso di accumulare un patrimonio discreto (circa 2 milioni di dollari). A tallonarlo c’è una donna, Tori Dunlap, che ha trasformato i suoi canali social in un business multimilionario con a corollario una fitta pubblicazione di libri collegati ai temi trattati.
Giovani, dinamici, spesso dotati di una comunicazione diretta e accessibile, questi creatori di contenuti si rivolgono a un pubblico trasversale spiegando concetti chiave di finanza personale spingendosi anche a consigli d’investimento. Dietro il successo e la popolarità non mancano le criticità in quanto gli investitori sono alle mercè di informazioni non verificate e potenzialmente fuorvianti. Il rischio è che i consigli forniti siano superficiali o influenzati da sponsorizzazioni, non sempre dichiarate in modo trasparente. Tanti follower e like non sono affatto garanzia di qualità e il rischio è di imbattersi nei cosiddetti ‘fuffaguru’ che propongono guadagni incredibili in pochissimo tempo. Iniziano a spuntare anche degli influencer che mettono in atto una sorta di franchise cedendo ad altri pacchetti ‘copia e incolla’ con i testi preconfezionati che replicano il contenuto spesso non sapendo neanche quello di cui stanno parlando. A proliferare sono poi i contenuti legati a strumenti finanziari ad alto rischio, come le criptovalute. In risposta a queste criticità, le varie autorità stanno rafforzando i controlli.
L’educazione finanziaria passa anche da un adeguato dispendio di tempo. «Su Youtube e Spotify uno si mette lì e si impegna ad avere minimo 10 minuti se non un’ora intera per apprendere, ben diverso dal contenuto da un minutino su TikTok in cui si fa fatica ad andare oltre la ricetta banale per diventare ricco in breve tempo», spiega Paolo Coletti, che dalla cattedra universitaria è passato al ruolo di divulgatore finanziario e ora ha 140mila follower. Per i consulenti finanziari l’avverarsi di un incubo? «Gli facciamo perdere qualche cliente in quanto istruiamo al faidate – spiega Coletti – ma consulenti autonomi e quelli che operano a commissione ci vedono bene perché alla fine consigliano gli stessi prodotti poco costosi».
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