Dall’inizio dell’anno, l’indice Nasdaq ha registrato un calo dell’11%, un andamento che ha interessato anche le principali aziende americane. Parallelamente, l’indice VIX, che misura la volatilità implicita delle opzioni sull’S&P 500 nei 30 giorni successivi, ha superato la soglia dei 27 punti, un livello che non si vedeva da oltre due anni. Anche il Fear & Greed Index, indicatore del sentiment degli investitori, è precipitato a 16 punti su 100, segnalando un diffuso stato di “estrema paura” nei mercati finanziari.
In un contesto di forte instabilità, molti investitori cercano strategie efficaci per affrontare le turbolenze dei mercati. Una delle soluzioni più interessanti è il Piano di Accumulo del Capitale (PAC), che consente di investire periodicamente una somma prefissata in fondi o strumenti patrimoniali. Questo approccio permette di acquistare asset a prezzi diversi nel tempo, mitigando il rischio di acquistare ai massimi e favorendo una media ponderata del prezzo di carico.
Il PAC rappresenta una soluzione ideale per chi desidera costruire il proprio futuro finanziario in modo disciplinato e graduale. Si rivolge soprattutto agli investitori prudenti, interessati a entrare nei mercati senza esporsi a eccessiva volatilità. Anche piccoli versamenti periodici possono, nel tempo, portare a risultati significativi, rendendo il PAC una strategia efficace per chi vuole accumulare capitale per obiettivi di lungo termine, come l’acquisto di una casa o la creazione di una rendita pensionistica.
Il vantaggio del PAC nelle crisi finanziarie
I benefici del PAC emergono in maniera evidente nelle fasi di crisi rispetto agli investimenti in un’unica soluzione. Analizzando le principali crisi di mercato del nuovo millennio – il crollo del 2000, la crisi finanziaria del 2008, la correzione del 2022 e la pandemia del 2020 – si nota come il piano di accumulo abbia ridotto significativamente i tempi di recupero delle perdite.
Confrontando un investimento iniziale di 10.000 euro in un’unica soluzione con un PAC che prevede un contributo mensile di 100 euro, si scopre che quest’ultimo avrebbe permesso di tornare in pareggio 339 giorni prima durante la crisi del 2000 e 419 giorni prima durante la crisi del 2008, seguita al fallimento di Lehman Brothers. Anche la recente correzione dei mercati, legata all’aumento dell’inflazione e al conflitto tra Russia e Ucraina, ha mostrato un andamento simile.
L’eccezione è rappresentata dalla crisi del Covid-19, caratterizzata da un crollo improvviso e da una ripresa altrettanto rapida, che ha ridotto l’impatto positivo del PAC sui tempi di recupero. Tuttavia, escludendo questa fase anomala, l’analisi dimostra che un contributo mensile compreso tra lo 0,4% e lo 0,8% del capitale investito totale sarebbe stato sufficiente per recuperare almeno il 10% più velocemente rispetto a un investimento in un’unica soluzione. Ad esempio, un investitore con un capitale di 100.000 euro avrebbe potuto ridurre significativamente i tempi di recupero con versamenti mensili tra i 400 e gli 800 euro.
Disciplina e strategia per affrontare l’incertezza
Investire tramite un PAC non significa necessariamente inseguire rendimenti più elevati, ma piuttosto adottare una strategia disciplinata, ridurre l’emotività nelle decisioni finanziarie e trasformare la volatilità in un’opportunità. Il versamento ricorrente consente agli investitori di rimanere sul mercato anche nei momenti di maggiore incertezza, evitando di cadere nella trappola del panic selling.
In un periodo di forte instabilità economica, il Piano di Accumulo si conferma una strategia efficace per affrontare le crisi e costruire il proprio patrimonio in modo sostenibile e graduale, senza lasciarsi travolgere dalle fluttuazioni del mercato.
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