Il rilancio di Mirafiori, l’impegno a Melfi. Stellantis torna sull’ Italia in attesa del nuovo amministratore delegato dopo l’uscita di Carlo Tavares. Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis ha annunciato che a novembre partirà a Mirafiori – dove ha riunito 400 fornitori (come ai tempi di Marchionne) – la produzione della 500 ibrida e si faranno 130.000 macchine in più. “Risolviamo il problema di questa fabbrica, non voglio che i lavoratori passino la vita in cassa integrazione” ha detto al Museo dell’Automobile di Torino dialogando con un ex del gruppo, Alfredo Altavilla, oggi special advisor della cinese Byd.
Un rilancio atteso. “Mirafiori, è un polo vivo, fatto di attività strategiche per il gruppo a partire dall’economia circolare e dal battery techonology center” spiega Antonella Bruno, responsabile del mercato Italia dell’azienda. Confermata anche la produzione della nuova generazione della 500 elettrica nel 2032. A Torino dal 31 gennaio è stata stabilita la sede del coordinamento europeo di Stellantis con circa 200 persone operative.
Impegno anche a Melfi, in provincia di Potenza, dove sono uscite nei suoi oltre 30 anni di vita anni auto che hanno fatto la storia: la Punto, la Y, la prima Jeep prodotta al di fuori degli Usa. Adesso toccherà alla la DS N° 8: la nuova vettura elettrica del brand francese che quest’anno compie 11 anni. L’impianto, inaugurato nel 1994, si estende su un’area di circa 1,8 milioni di metri quadrati ed è un’eccellenza tutta italiana dell’industria automobilistica. Proprio per le sue peculiarità è stato scelto per la costruzione della DS N° 8: una vettura completamente elettrica capace di tener testa alle auto dello stesso segmento, e che per il marchio rappresenta un nuovo punto di partenza. Da circa un anno e mezzo a Melfi è stata implementata un’area dedicata all’assemblaggio delle batterie con una capacità produttiva di circa 750 unità al giorno.
La N°8 si appresta a diventare non solo la nuova ammiraglia, ma porta con sé la missione di aumentare le vendite: nel 2024 DS si è attestata su 6mila unità vendute nel mondo, per il 2025 l’obiettivo è di 7.500.
Sullo sfondo di un mercato complesso, appesantito dai dazi, Stellantis sta quindi cercando di mettere a punto un piano d’azione ambizioso per costruire il proprio successo nel 2025 e negli anni a venire. “Il piano prevede un’organizzazione semplificata, più agile ed efficiente, un piano di prodotto che comprende non meno di quattordici nuovi prodotti di punta tra il 2024 e il 2025 in Europa e la volonta’ di unire le forze stabilendo rapporti più solidi con tutti i partner, compresi i fornitori, per garantire il futuro di un settore strategico”, ha detto Imparato. Sull’azienda c’è da tempo il faro del Governo. “Su Stellantis vigileremo insieme che siano rispettati quegli impegni senza pregiudizi e favoritismi verso le aziende che operano in Italia”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “L’interpretazione del Green deal è stato un errore – ha spiegato – no alla desertificazione del nostro modello industriale. L’approccio deve essere pragmatico a partire dal settore auto a tutela della nostra industria e della nostra occupazione”.
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