Aprile è un mese caldo sul fronte finanza e governance, il primo appuntamento quello con l’assemblea di Mps di cui il Mef è azionista con l’11,7%. “Noi siamo, come l’ho detto mille volte, felici spettatori di un sistema bancario in movimento. Siamo spettatori, non siamo giocatori, il sistema bancario si muove, evolve, cambia e noi siamo lì e aspettiamo”, ha commentato il sottosegretario del Mef, Federico Freni a margine della celebrazione della Moneta Campari coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. “Per me l’importante è che i fondamentali del sistema bancario rimangano ottimi, quale ottimi sono oggi, e che i fondamentali del sistema bancario continuino a dare risultati alle imprese e ai cittadini. Per me se il sistema bancario finanzia le imprese e finanzia i cittadini va tutto bene. Poi è ovvio che anch’io ambisco, da italiano, a un terzo polo bancario. Vediamo quando si concluderà”, ha aggiunto il sottosegretario.
Poche ore prima delle dichiarazioni di Freni, dal Monte dei Paschi era stata diffusa una nota per annunciare il via libera ricevuto dal Consiglio dei ministri che ha deliberato di non esercitare i poteri speciali golden power sull’Ops per Mediobanca. Nel comunicato, l’istituto di Rocca Salimbeni ha spiegato che la presidenza del Consiglio ha accolto proposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze e ha decido “il non esercizio dei poteri speciali ai sensi del decreto-legge 15 marzo 2012 n. 21, convertito nella Legge 11 maggio 2012, n. 56 con riferimento all’offerta pubblica di scambio di Mps sulla totalità delle azioni ordinarie di Mediobanca”. Immediata la reazione del titolo del Monte in Piazza Affari con un scatto di oltre il 2%, mentre le azioni di Mediobanca sono salite nelle prime battute della seduta del 3,6%. Il prossimo step sarà l’assemblea degli azionisti che si riunirà in presenza a Siena giovedì 17 aprile. Tutto questo mentre si rafforza il fronte pronto a votare a favore dell’aumento di capitale di Mps al servizio dell’offerta e mentre il gruppo Caltagirone è salito fino a portarsi ben oltre il 9%, ai livelli di Delfin, la cassaforte degli eredi Del Vecchio che detiene il 9,8%.
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