Sterlina, Krugerrand, Aquila e Pesos messicani. Le monete d’oro dalle linee eleganti sono il simbolo di un tempo in cui il valore delle cose era tangibile, fisico, concreto. In un’epoca in cui il digitale domina quasi ogni aspetto della nostra vita quotidiana, rappresentano un vero e proprio atto di resistenza. Sono pesanti, solide, reali, portando con sé il peso della storia e la sicurezza di un bene che non può essere replicato da un clic. E oggi, con il metallo giallo che continua ad aggiornare i massimi storici in un contesto economico instabile, tornano di estrema attualità come investimento fisico nel bene rifugio per eccellenza al fine di diversificare il proprio portafoglio.
Le vecchie zie, che regalavano sterline d’oro per comunioni e cresime, ne erano già consapevoli. Non avevano bisogno di una laurea in economia per capire che l’oro resta. E oggi, di fronte a un presente sempre più digitale e incerto, le monete d’oro con il loro peso specifico tornano a brillare. Non solo perché offrono una protezione contro l’inflazione e la volatilità dei mercati.
«Investire una parte del proprio patrimonio in monete d’oro costituisce da sempre una strategia vantaggiosa e intelligente per diversi motivi», afferma Simone Manenti, ad di Confinvest, società specializzata nell’intermediazione di oro fisico da investimento, come premessa per un elenco di vantaggi. Innanzitutto, la loro compravendita è esente da Iva, non sono soggette ad obbligo di dichiarazione di possesso e non richiedono custodie particolari, rendendole più facili da conservare rispetto al lingotto. Le monete d’oro sono universalmente riconosciute e accettate da tutti, il che le rende un asset di facile identificazione e di grande fiducia, facilitandone la conversione in liquidità immediata e senza alcun limite di confini geografici. Una caratteristica che permette di monetizzare rapidamente il capitale investito in caso di necessità. Cosa che non succede per il lingotto, che prima di essere venduto deve essere saggiato per determinare e verificare il contenuto di oro presente.
A una più facile e veloce liquidabilità, si aggiunge anche un altro aspetto non meno importante, ovvero l’ampia possibilità di frazionamento del capitale, che rende le monete d’oro adattabili a vari livelli di investimento. In caso di bisogno di liquidità immediata anche contenuta, infatti, è possibile frazionare il capitale investito, al contrario del lingotto. «Di solito a un primo approccio con il cliente lo indirizziamo verso le monete, anziché sul lingotto, proprio per dargli la possibilità di avere all’interno del proprio portafoglio una maggiore flessibilità e fruibilità futura», precisa Manenti. Nei fatti è come disporre di un patrimonio in contanti su conto corrente, totalmente o parzialmente liquidabile, secondo la necessità.
Le monete su cui puntare
Il valore delle monete è direttamente correlato al peso in oro puro che contengono. Questo valore si basa su quotazioni di mercato ufficiali, garantendo massima trasparenza e immediatezza di valutazione in qualsiasi momento. Ma non si tratta solo di valore intrinseco. Le monete d’oro sono anche oggetti di bellezza e di storia. Dietro la sterlina britannica, la moneta d’oro più celebre da tesaurizzazione a livello mondiale, c’è un regno, c’è un simbolo di potere che attraversa i secoli. Caratterizzata dalle effigi dei regnanti inglesi, il suo valore oggi viaggia intorno ai 700 euro, con il nuovo conio che vale un po’ di più. Diffuso e noto anche il Krugerrand sudafricano, che garantisce la misura classica di contrattazione dell’oro, ovvero un’oncia esatta d’oro puro. Sono diversi invece i tagli per i dollari d’oro americani, le cosiddette Aquile, che includono fra cui i più noti 20 dollari Saint-Gaudens Double Eagle e il 20 dollari Liberty Head Eagle. Le monete d’oro da investimento sono una combinazione di metallo prezioso, storia e bellezza racchiusi in un cerchio. Come il marengo, introdotto nel 1801 per commemorare la vittoria di Napoleone Bonaparte nella battaglia di Marengo sull’esercito austriaco.
Ma l’acquisto di monete d’oro non è privo di alcune necessarie precauzioni. È fondamentale affidarsi agli operatori professionali, certificati dalla Banca d’Italia (c’è un apposito albo), che garantiscono per statuto all’investitore l’autenticità delle monete trattate e la necessaria trasparenza nelle transazioni. L’acquisto da fonti affidabili è quindi l’aspetto fondamentale per garantirsi che l’investimento sia legittimo, corretto e di totale valore. Inoltre, è bene sapere che le monete d’oro, per essere considerate da investimento (e non da collezione) devono avere particolari caratteristiche: una purezza definita dalla normativa pari o superiore a 900 millesimi, che definisce sostanzialmente la quantità di oro contenuta nella moneta, devono essere state coniate dopo il 1800 e devono avere avuto o possono ancora avere un corso legale nel paese di origine.
Le previsioni sull’oro
L’interesse per l’oro, che quest’anno ha già registrato un aumento del 18%, sembra destinato a crescere. Gli analisti sono concordi nel ritenere che il metallo giallo continuerà ad apprezzarsi, alimentato da un contesto globale sempre più turbolento, tra guerre commerciali e tensioni geopolitiche. Secondo Bank of America, il prezzo potrebbe raggiungere i 3.500 dollari l’oncia entro la fine dell’anno. Goldman Sachs, invece, ha recentemente aggiornato le sue stime, prevedendo un aumento a 3.300 dollari l’oncia e non escludendo un ulteriore balzo fino a 4.500 dollari in caso di scenari particolarmente estremi.
«L’oro si trova in un solido trend rialzista e già rimanere su questi valori è un elemento importante. – afferma Carlo Alberto De Casa, analista per Swissquote e autore del libro “I segreti per Investire con l’oro” – Nel breve termine è possibile una fase di consolidamento su questi livelli, con possibili prese di profitto». Tradotto: nei prossimi mesi sono probabili fluttuazioni anche al ribasso, soprattutto in caso di un accordo di pace tra Russia e Ucraina. Ma senza inversione, perché la visione di lungo periodo resta fortemente positiva. «Nel medio-lungo termine – aggiunge De Casa – è ragionevole ipotizzare che i prezzi arrivino a 5.000 dollari». Sulla velocità con cui questo target verrà raggiunto dipenderà ovviamente dall’evoluzione del contesto globale.
Ma mentre tutto si trasforma e cambia, quei grammi di metallo prezioso rimangono. E forse non c’è niente di più rassicurante che stringere tra le mani una moneta d’oro, consapevoli che, nonostante le turbolenze, lei è lì.
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