L’annuncio di Donald Trump sull’introduzione di nuovi dazi del 20% sulle merci europee ha scatenato un’ondata di preoccupazione diffusa tra imprese, sindacati e istituzioni, dato il ruolo di primordine che gioca il mercato americano nel nostro export.
Una situazione che nei giorni scorsi la stessa premier Giorgia Meloni ha definito “preoccupante”, invitando però alla cautela. “Non dobbiamo creare allarmismi. Non smetteremo di esportare negli Stati Uniti, ma serve un dialogo costruttivo per trovare soluzioni comuni”, ha specificato la Meloni, aggiungendo che il governo sta lavorando a una trattativa con Washington e a una strategia di tutela per i settori più esposti.
Dazi Usa: i settori e prodotti italiani più colpiti
Partendo dal presupposto che nel 2024 gli Usa rappresentavano con 63 miliardi di euro circa il 10% del nostro export totale (623 miliardi di euro), il centro studi di Unimpresa ha analizzato quale potrebbe essere l’impatto su alcuni dei settori fondamentali del nostro paese.
- Agroalimentare: con un export negli Usa pari a oltre 7 miliardi di euro nel 2024, con i dazi nel 2025 si prevede una perdita di circa 742 milioni di euro (-10,6%). A lungo termine, il calo potrebbe arrivare a 2,3 miliardi (-33%). I settori più colpiti sono il vino (rischio di perdita di 660 milioni e 900 cantine a rischio) ei formaggi (danno stimato in 380 milioni).
- Meccanica e macchinari: l’export nel 2024 è stato di 12,5 miliardi di euro. Le tariffe potrebbero ridurre le vendite del 15,8% già nel 2025, pari a 2 miliardi in meno. Entro il 2028, la perdita potenziale potrebbe salire fino a 5,8 miliardi. Le circa 4.500 aziende del settore, che impiegano 180mila persone, vedranno anche un aumento dei costi per l’importazione di componenti dagli Usa.
- Moda e abbigliamento: si tratta di un comparto da 3 miliardi di euro nel 2024. L’impatto stimato per il 2025 è una riduzione dell’export dell’11,9%, pari a 357 milioni. Entro il 2027, le perdite potrebbero toccare quota 1,2 miliardi. Saranno colpiti in particolare i distretti calzaturieri marchigiani e la pelletteria toscana.
- Automotive: le esportazioni di auto e componenti nel 2024 sono stata pari a 6,1 miliardi di euro. I nuovi dazi del 25% potrebbero provocare un crollo delle vendite verso gli Usa del 19,8% nel 2025 (1,2 miliardi di euro), con un impatto che, entro il 2030, potrebbe arrivare a 3,6 miliardi.
- Chimica e farmaceutica : nel 2024 ha esportato per 5,2 miliardi. Le perdite previste per il 2025 sono di circa 411 milioni di euro, che potrebbero salire a 1,2 miliardi entro il 2027. Le 900 aziende del settore dovranno affrontare anche un aumento dei costi delle materie prime importate dagli Usa.
- Metallurgia e prodotti in metallo : con 4,8 miliardi di euro esportati nel 2024, il settore potrebbe perdere il 13,2% nel 2025, pari a 634 milioni di euro. La zona più colpita sarà quella dell’acciaio bresciano, che da sola rischiando perdite per 444 milioni e vede a rischio 120 aziende.
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