La protezione dei dati personali è diventata una priorità per i consumatori di tutto il mondo. Dai documenti finanziari alle cartelle cliniche, dalle foto di famiglia ai contenuti condivisi sui social, la necessità di eseguire il backup dei dati si fa sempre più urgente. Secondo una ricerca globale condotta da Western Digital, l’87% degli intervistati esegue regolarmente il backup delle proprie informazioni, sia manualmente che automaticamente.
Le principali motivazioni per questa scelta sono la paura di perdere file importanti (83%), la necessità di liberare spazio sui dispositivi (67%) e la protezione contro minacce informatiche come virus e cyberattacchi (42%). Inoltre, il 19% degli utenti esegue il backup semplicemente perché consigliato da esperti o amici. Nonostante questi numeri positivi, il 63% degli intervistati ha già sperimentato la perdita di dati a causa di guasti ai dispositivi, cancellazioni accidentali o attacchi informatici, segnalando che il rischio di perdita è ancora una realtà da non sottovalutare.
Tuttavia, non tutti gli utenti si dedicano al backup. Il 36% degli intervistati pensa erroneamente che non sia necessario, mentre il 30% si trova a corto di spazio di archiviazione. Altri, il 29%, considerano il backup un processo troppo lungo e complicato, mentre il 23% ammette di non sapere come fare. Nonostante queste difficoltà, il 63% degli utenti afferma che sarebbe più propenso a fare il backup se il processo fosse automatico e più semplice.
Gli esperti vengono però in soccorso a chi desidera un backup efficace, consigliando la cosiddetta “strategia 3-2-1“, che prevede di avere tre copie dei dati: due su supporti diversi e una esterna, come nel cloud. Tuttavia, molti utenti si trovano a dover fare i conti con i limiti del cloud storage. Il 78% degli intervistati utilizza servizi di cloud gratuito, ma ben il 60% ha esaurito lo spazio a disposizione negli ultimi sei mesi. Di conseguenza, il 56% ha dovuto passare a piani a pagamento. Inoltre, il 35% degli intervistati ritiene che il cloud storage stia diventando troppo costoso.
Per contrastare l’aumento dei costi, un numero crescente di consumatori sta adottando un approccio ibrido, che combina l’uso del cloud con dispositivi di archiviazione esterna, come gli hard disk. Il 45% degli intervistati utilizza un hard disk esterno per i backup, mentre il 19% si affida a soluzioni Nas (Network Attached Storage), che offrono un ulteriore livello di protezione. Gli hard disk, che possono arrivare a offrire fino a 26 Tb di spazio in una sola unità, si sono rivelati una soluzione conveniente ed efficace per integrare il cloud e soddisfare le esigenze di archiviazione a lungo termine, gestendo al contempo i costi.
La ricerca di Western Digital conferma una crescente consapevolezza tra i consumatori sull’importanza del backup dei dati. Tuttavia, le difficoltà legate allo spazio di archiviazione, alla gestione del tempo e alla percezione del processo come complicato sono ancora ostacoli significativi. Se da un lato l’automazione del backup e l’adozione di soluzioni ibride, che combinano cloud e archiviazione esterna, stanno diventando sempre più diffuse, dall’altro è chiaro che per molti il backup dei dati resta una pratica che necessita di essere semplificata. Con l’evoluzione delle tecnologie e una maggiore educazione sul tema, il backup potrebbe diventare una pratica quotidiana, più accessibile e meno onerosa per tutti.
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