Il piano recentemente approvato dal Bundestag, il parlamento tedesco, segna una svolta storica nella politica fiscale della Germania. Il nuovo approccio, proposto dal Cancelliere entrante Friedrich Merz, prevede un allentamento dei limiti di indebitamento che per decenni hanno caratterizzato la gestione economica del paese. La legge, che esenta le spese per la difesa e la sicurezza dalle rigide regole costituzionali sul debito, rappresenta un cambiamento profondo. Tra le novità più rilevanti, spicca la creazione di un fondo infrastrutturale da 500 miliardi di euro destinato a rilanciare gli investimenti pubblici nei prossimi dodici anni.
Un cambiamento storico nella politica fiscale tedesca
La Germania, da sempre attenta al rigore fiscale e al rispetto del pareggio di bilancio, è stata in passato tra i Paesi ad alto reddito con i più bassi tassi di investimenti pubblici lordi. La priorità era stata sempre quella di mantenere sotto controllo il debito pubblico, anche a discapito di ingenti investimenti in infrastrutture e altri settori vitali per la crescita economica. La nuova legge, tuttavia, rappresenta un netto cambio di rotta. Le spese per la difesa che superano l’1% del Pil saranno esentate dal freno costituzionale al debito, un provvedimento che rispecchia la crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale, soprattutto in un contesto geopolitico teso.
Oltre alla modifica delle norme sul debito, un altro aspetto cruciale della riforma è la possibilità per gli Stati federali di contrarre nuovi debiti annuali pari allo 0,35% del Pil, una misura che fino ad oggi era vietata. Ma l’elemento più significativo è sicuramente la creazione del fondo infrastrutturale: un piano che destinerà 500 miliardi di euro alle infrastrutture tedesche, un investimento colossale che si estenderà su un arco di dodici anni.

Gli effetti a breve e lungo termine
Un cambiamento epocale, che avrà ricadute soprattutto nel medio e lungo termine. “In termini di impatto a breve termine, le nuove misure probabilmente non produrranno cambiamenti significativi per l’economia nel 2025. – illustra Irene Lauro, economista di Schroders – Tuttavia, a partire dal 2026 e 2027, la spinta economica potrebbe essere notevole, con una crescita annua che potrebbe aumentare fino a un punto percentuale in più grazie agli investimenti in infrastrutture e alle spese per la difesa”. Questo stimolo, inoltre, è stato accolto con favore dai mercati, che sembrano aver già reagito positivamente alla prospettiva di una spesa pubblica più alta e più mirata. Una reazione giustificata, considerando gli anni di attesa per un intervento di questo tipo. Secondo Lauro, le misure dovrebbero avere un effetto reflazionistico, stimolando la domanda interna e portando a un ritorno a una crescita più robusta nei prossimi anni.
Le sfide per l’economia tedesca
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo suscitato dalla nuova legge, l’economia tedesca dovrà affrontare sfide strutturali che potrebbero limitare l’efficacia del piano di stimolo, avverte l’esperta di Schroders. Se da un lato l’aumento della spesa pubblica può dare una spinta alla crescita, dall’altro il successo di queste politiche dipenderà dalla capacità di introdurre riforme dal lato dell’offerta. La crescita economica sostenibile nel medio-lungo termine richiede, infatti, che le misure di stimolo siano accompagnate da politiche in grado di incentivare l’innovazione, l’efficienza e la competitività. In particolare, la Germania sta facendo i conti con un aumento del costo unitario del lavoro, dovuto principalmente alla contrazione della popolazione in età lavorativa e alla stagnazione della produttività. Se il piano di stimolo non dovesse essere accompagnato da riforme strutturali, la crescita potrebbe risentirne nel lungo periodo, nonostante l’input iniziale positivo.

La tempistica e i rischi inflazionistici
Un altro aspetto importante da considerare è la tempistica con cui verranno erogate le risorse. Sebbene il fondo per le infrastrutture sia estremamente ambizioso, con 500 miliardi di euro da spendere in 12 anni, il rischio che si corre è che la somma complessiva possa risultare difficile da gestire per il settore delle infrastrutture, già sovraccarico. Un impiego troppo rapido delle risorse potrebbe, infatti, causare un eccesso di domanda, che, a sua volta, potrebbe generare pressioni inflazionistiche. Questo è un rischio concreto, soprattutto se la capacità di realizzare i progetti non dovesse crescere al passo con l’entità degli investimenti previsti.
La legge approvata dal Parlamento tedesco segna un passaggio significativo per la politica economica del paese. Se da un lato essa può stimolare la crescita nei prossimi anni, dall’altro evidenzia le sfide strutturali che la Germania dovrà affrontare per mantenere una crescita sostenibile nel lungo periodo. L’efficacia del piano dipenderà, quindi, non solo dalla spesa pubblica, ma anche dalla capacità di introdurre riforme mirate a sostenere l’innovazione, la produttività e la competitività delle imprese tedesche. La strada è tracciata, ma la sua riuscita dipenderà dalla gestione oculata delle risorse e dalla capacità di affrontare i nodi strutturali dell’economia tedesca.
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