L’Italia si trova di fronte a una sfida demografica che ridisegnerà il proprio futuro sociale ed economico. Secondo le ultime stime, entro il 2050 il 34,5% della popolazione avrà più di 65 anni, mentre il rapporto tra individui in età lavorativa e non lavorativa scenderà dall’attuale 3:2 a 1:1. Un cambiamento epocale che impone alle imprese di ripensare modelli di business e strategie di investimento per mantenere competitività e crescita.
Lo evidenzia l’ultimo report di Deloitte “La sfida demografica italiana. Verso un nuovo modo di fare business”, che sottolinea la necessità di un cambio di passo da parte delle aziende. “Questo scenario non è una possibilità, ma una certezza con cui le imprese dovranno fare i conti”, dice Stefano Alfonso, senior partner e Deloitte central mediterranean growth leader. “A differenza di shock contingenti come la pandemia, il declino demografico è un fenomeno inarrestabile, con impatti profondi e duraturi”, chiarisce il report.
Imprese italiane consapevoli, ma strategie ancora deboli
Le aziende italiane iniziano a percepire gli effetti del calo demografico, ma il tema resta marginale nelle agende dei consigli di amministrazione. Secondo Deloitte, settori come finanza, real estate, moda e agroalimentare sono tra i più attenti, essendo già esposti a una clientela senior. Tuttavia, la risposta strategica è ancora insufficiente e focalizzata su obiettivi di breve termine, trascurando l’impatto di lungo periodo.
Le aree d’intervento: digitale, formazione e nuovi modelli di crescita
Per affrontare questa sfida, le imprese devono accelerare l’adozione delle tecnologie digitali nei processi aziendali, sfruttando intelligenza artificiale e automazione per aumentare la produttività. Il connubio tra intelligenza umana e intelligenza artificiale può ottimizzare la produzione, migliorare il rapporto con i clienti e favorire l’innovazione di prodotto.
Altro aspetto cruciale è l’investimento nella formazione continua. Con un tasso di disoccupazione ai minimi storici (6,2% secondo ISTAT, 2024), l’aggiornamento costante delle competenze diventa essenziale per contrastare l’obsolescenza lavorativa e favorire la collaborazione tra generazioni. Percorsi di lifelong learning, upskilling e reskilling devono essere una priorità per ogni azienda.
Infine, le imprese devono rivedere le proprie strategie di crescita. Secondo Deloitte, potrebbero emergere nuovi modelli di business, basati su fusioni, acquisizioni o ecosistemi di imprese capaci di ottimizzare risorse e competenze. L’adozione di delivery centers per le attività standardizzate o la creazione di distretti industriali digitali possono rappresentare soluzioni efficaci per garantire competitività nel lungo termine.
Un futuro da costruire oggi
“A differenza di altre crisi, il cambiamento demografico è lento ma inesorabile”, conclude Stefano Alfonso. “Proprio per questo, rimandare il problema sarebbe un errore fatale. Il momento di agire è ora”.
La sfida demografica non è solo un ostacolo, ma un’opportunità per innovare e costruire un sistema economico più resiliente e inclusivo. Le aziende che sapranno anticipare i cambiamenti saranno quelle che guideranno il mercato nei prossimi decenni.
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