Roma rinasce mattone dopo mattone. Forte di un aumento delle compravendite, dell’afflusso di capitali esteri e della spinta propulsiva del Giubileo 2025, la Capitale si conferma uno dei mercati immobiliari più vivaci d’Italia. A renderla così attraente per gli investitori non è solo la bellezza senza tempo, ma anche i vantaggi competitivi rappresentati da prezzi medi non esosi e dal turismo che continua a trainare la domanda. Nel 2024 sono state 35.073 le compravendite registrate a Roma, con una crescita del 2,1% rispetto all’anno precedente, e oltre 3.460 operazioni su nuove costruzioni (+8%). Il dato, rilevato da Omi – Agenzia delle Entrate, conferma il ruolo strutturale del comparto immobiliare romano nell’economia della città.
«Parliamo di circa 3.000 case al mese, 100 al giorno», spiega Raffaele De Paola, pluriaffiliato Tecnocasa. «È un’industria vera e propria: notai, agenzie, imprese di ristrutturazione, fornitori. Tutti coinvolti in un comparto che dà lavoro e genera valore», aggiunge. Il 2025 si apre con una domanda in ulteriore crescita, ma con un’offerta che stenta a tenere il passo. «C’è tanta richiesta e pochi immobili», osserva De Paola aggiungendo che «vediamo interesse costante sia da italiani che da stranieri, in tutte le zone della città».
A confermare il fermento c’è anche l’Ufficio Studi Tecnocasa, secondo cui nel secondo semestre del 2024 i prezzi a Roma sono cresciuti dell’1,4%, con punte significative in alcune macroaree come il +3,1% di Villa Ada-Montesacro. Il centro storico ha segnato un aumento dello 0,9%, ma resta la zona più cara della città, con punte fino a 15.000 euro al metro quadro per piccoli tagli con terrazzo in aree come Piazza di Spagna o Fontana di Trevi. «Il centro è sempre molto richiesto da italiani e stranieri. In Piazza del Popolo o Piazza Navona si parte da 500mila euro e si arriva facilmente a cifre importanti», spiega De Paola. «Chi compra in queste zone lo fa per vivere, oppure per investimento, spesso legato ad attività turistico-ricettive», rimarca.
Non solo centro, però. La geografia del valore romano è articolata: «Alcune zone come Corso Trieste sono quotate sugli 8.000-10.000 euro al metro quadro», prosegue De Paola. «A Monteverde Vecchio si arriva a 6.000 euro grazie a panorami spettacolari praticamente identici a quello del Gianicolo, mentre a Piazza di Spagna si toccano anche i 15.000 euro», evidenzia. «A Prati si viaggia tra i 5.000 e i 7.000 euro/metro quadro, ai Parioli tra i 6.000 e gli 8.000 al metro quadrato», precisa l’esperto.
I fattori
Questo dinamismo, come detto, ha una spiegazione lampante: il Giubileo è un elemento determinante nella corsa al mattone romano. «Ha dato e continuerà a dare una forte spinta al mercato», afferma De Paola. «Tante vendite sono legate all’avvio di attività ricettive e ci aspettiamo che questo trend positivo prosegua per due anni, senza dimenticare che nel 2033 ci sarà il Giubileo straordinario». Il fenomeno è ancor più evidente quando si guardano i numeri. Secondo il Centro Studi Abitare Co., nel 2024 gli investimenti immobiliari a Roma sono raddoppiati, raggiungendo quota 1,5 miliardi di euro, pari al 15,6% del totale nazionale. Il 70% di questi capitali arriva dall’estero, attratto da una città in trasformazione grazie anche ai 6,7 miliardi di euro di interventi infrastrutturali in corso tra Pnrr e Giubileo.
Sul fronte della domanda, a prevalere sono ancora gli acquirenti della prima casa, che ricorrono a mutui tradizionali tra il 50% e l’80% del valore dell’immobile. «Il ticket medio di mutuo a Roma è salito di 20.000 euro in un anno: da 126.000 nel 2023 a oltre 147.000 nel 2024», precisa Daniele De Rossi, responsabile area Roma di Kiron Partner. «Una crescita che non si è vista nel resto d’Italia», commenta.
Il mercato degli affitti
L’attrattività di Roma non è solo residenziale. Il mercato delle locazioni ha registrato un incremento significativo, con aumenti dei canoni pari del 5% circa per tutte le tipologie. «L’effetto Giubileo ha portato molti proprietari a convertire le abitazioni in affitti brevi, riducendo l’offerta sul lungo periodo», spiega l’Ufficio studi Tecnocasa. I rendimenti da locazione si confermano, infatti, interessanti. «L’affitto agli studenti genera solitamente un 3-4% annuo», sottolinea De Paola precisando che «con l’attività ricettiva si può arrivare anche al 6-7%, soprattutto in centro e nei quartieri più turistici».
Per Claudio Parenti, team manager di Tecnocasa, il mercato è in pieno rilancio. «Dal 2021 tutti i parametri mostrano una crescita e nel 2024, grazie anche al calo dei tassi d’interesse, anche le compravendite sono tornate ad aumentare», afferma. Ultimo ma non meno importante il fattore convenienza: un investimento immobiliare a Roma comporta un minor assorbimento di capitale rispetto a Milano. «Molti investitori si stanno spostando sulla Capitale, che ha costi leggermente inferiori e maggiori prospettive di crescita», prosegue.
Una circostanza che, insieme alla solidità del mercato turistico, alla storicità del patrimonio immobiliare e alla vivacità della vita culturale, contribuisce alla rinascita della Capitale come hub immobiliare di primo piano in Italia. E a Roma, più che altrove, il mattone sembra davvero un investimento “eterno”.
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