Gli italiani oggi si mostrano più consci del fatto che lasciare i soldi fermi sui conti correnti non sia la scelta più saggia. Complice in primo luogo l’elevata inflazione negli scorsi anni. Dal Rapporto «Pragmatismo e progresso, la buona esperienza italiana. Risparmio, mercati, tecnologie: 5 anni di cambiamenti» realizzato dal Censis in collaborazione con Assogestioni e presentato al Salone del Risparmio di Milano, emerge che il 70,2% dei risparmiatori ritiene che la liquidità non sia più garanzia di sicurezza come nel passato. Il 54,7% dei risparmiatori prova a tenere un minimo indispensabile di liquidità, per investire il resto. Inoltre, il 46,9% dei risparmiatori già investe in strumenti finanziari, il 29,3% ha intenzione di farlo in futuro e solo il 23,8% preferisce tenerli liquidi. Cresce anche la propensione degli italiani verso investimenti di durata pari ad almeno cinque anni: si è passati dal 47,9% del 2022 al 60% del 2025. Tuttavia, l’88,1% dice di essere ancor più cauto nella gestione del risparmio a causa dell’attuale grande incertezza.
Proliferano i tentativi di truffe finanziarie
Dal rapporto Censis emerge anche il crescente rischio di essere vittime di truffe con il proliferare di tentativi di ingannare gli italiani nella gestione del risparmio e negli investimenti, tra pubblicità fuorvianti e truffe. Al 47,8% è capitato tra social e chiamate telefoniche di ricevere proposte di investimento nel trading online a cui non hanno aderito e che poi hanno scoperto essere truffe. Il 51,9% degli italiani ha ricevuto e-mail, chiamate, Sms, messaggi sui social provenienti da fonti sospette per fargli condividere le credenziali finanziarie (numero della carta di credito, del conto corrente ecc.). Inoltre, al 59,5% degli italiani è capitato di visionare pubblicità di piattaforme di trading online che annunciano grandi guadagni con piccole somme senza esplicitarne i rischi.
La fiducia nel consulente finanziario
Il 29,2% dei risparmiatori che investono, lo fanno tramite consulente finanziario, il 23,6% tramite banca, il 18% da solo, il 13% tramite banca e consulente e il 7% da solo e anche con consulente. Con il consulente sono costruiti legami di fiducia duraturi poiché il 18,6% ha un legame da meno di tre anni, il 34,4% dai 3 ai 5 anni, il 19,7% dai 6 ai 10 anni, il 27,3% da più di 10 anni. Decisivo il supporto di una consulenza competente anche nell’avvicinare i risparmiatori ai nuovi strumenti finanziari poiché il 31,9% investirebbe in piattaforme di trading online solo se affiancato da consulenti esperti e di fiducia.
Sì all’educazione finanziaria il l 58,8% dei risparmiatori dedicherebbe un po’ di tempo per acquisire o potenziare le proprie conoscenze economiche e finanziarie. In particolare, lo farebbero il 62,5% dei giovani, il 63,7% degli adulti e il 47% degli anziani. Tra coloro che non sono interessati all’educazione finanziaria, comunque, ben il 68,6% si affiderebbe a un consulente finanziario per investire i propri soldi.
Infine, malgrado l’improvviso scetticismo sul cambiamento climatico di operatori globali, istituzionali e di mercato, ad oggi il 63,3% degli italiani investirebbe in Esg, nel 2021 era il 52,5%. Il 22,8% degli italiani indica gli investimenti Esg come prima scelta, il 40,5% pur non avendoli come prima scelta, li apprezza.
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