“Se verranno imposti dazi su quegli aerei, è molto probabile che ne ritarderemo la consegna”: così il ceo di Ryanair Michael O’Leary ha dichiarato al Financial Times. Il riferimento è a 25 aerei che Ryanair dovrebbe ricevere da Boeing a partire da agosto. A quanto afferma O’Leary, Ryanair non ne avrà bisogno prima di un anno. “Potremmo ritardarli e sperare che il buon senso prevalga”, ha aggiunto. Secondo il Financial Times, “i dazi di Trump stanno già colpendo l’industria aerospaziale, mettendo a rischio miliardi di dollari di consegne di aeromobili e a dura prova le catene di approvvigionamento”, in un comparto in gran parte
senza barriere commerciali dal 1979.
Al momento le importazioni negli Stati Uniti da Paesi diversi dalla Cina sono soggette a dazi del 10%. Sul settore pesano anche le imposte separate del 25% su acciaio e alluminio, materiali chiave per la costruzione di aerei e in generale l’attesa è di costi di produzione in aumento, dato che i produttori dipendono da catene di fornitura internazionali che si estendono in Asia, Europa e Stati Uniti. Ed Bastian, amministratore delegato di Delta Air Lines, ha dichiarato la scorsa settimana che la compagnia aerea
statunitense avrebbe rinviato gli ordini ad Airbus piuttosto che pagare i dazi. Secondo la società di consulenza aeronautica Cirium, Delta dovrebbe ricevere quest’anno 10 jet wide body dagli stabilimenti europei di Airbus.
Lo stop della Cina
Ryanair non è l’unica ad aver preso questa posizione. La Cina ha infatti ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing. Lo riporta Bloomberg. Pechino ha anche chiesto alle compagnie aeree nazionali “di sospendere qualsiasi acquisto di attrezzature e componenti aeronautici da aziende statunitensi”. Pechino ha già annunciato tariffe di ritorsione del 125% sui prodotti made in Usa oltre ad altre misure.
Con i nuovi dazi, i costi per gli aerei e la relativa componentistica di Boeing “sono significativamente aumentati”, rendendo le nuove consegne “non più sostenibili” da un punto di vista finanziario. Malgrado alcuni modelli di Boeing 737 Max già destinati alle compagnie cinesi possano comunque avere il via libera nello schema caso per caso, la situazione di stallo sulla tariffe, aggravata dai continui problemi di qualità di Boeing e dai precedenti incidenti, segna una grave battuta d’arresto in un mercato che un tempo rappresentava quasi un quarto delle consegne del colosso di Seattle.
La Cina ora fa affidamento su Airbus e punta molto sul suo Comac C919, il modello prodotto a livello nazionale, per soddisfare la domanda, valutando al contempo la possibilità di aiuti per le compagnie aeree che hanno in leasing gli aerei Boeing.
In seguito a queste dichiarazioni, Boeing ha aperto in netto calo a Wall Street.
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