“Sono assolutamente lieta che Versace entri a far parte della famiglia Prada. Gianni e io abbiamo sempre avuto una grande ammirazione per Miuccia, Patrizio e la loro famiglia. Sono onorata che il marchio sia nelle mani di un’azienda familiare italiana così fidata e sono pronta a sostenere questa nuova era per il brand in ogni modo in cui potrò”. Donatella Versace ha commentato così su Instagram, con una foto che la ritrae con Miuccia Prada, il passaggio da Capri Holdings al gruppo Prada del brand fondato da suo fratello Gianni e di cui lei è stata direttore creativo sino a fine marzo.
Prada ha firmato l’acquisto del 100% di Versace da Capri Holdings. Il corrispettivo in contanti, basato su un Enterprise Value di 1,25 miliardi di euro, è soggetto ad aggiustamenti al momento del closing previsto nel corso del secondo semestre del 2025 ed è subordinato all’ottenimento delle necessarie approvazioni regolamentari. L’operazione darà vita a un gruppo del lusso con un fatturato di oltre 6 miliardi di euro. “Sarà un viaggio a lungo termine che richiederà pazienza e un’esecuzione disciplinata”, ha spiegato il ceo di Prada, Andrea Guerra, giovedì pomeriggio. Di certo, inizia un processo di rilancio per Versace che ha visto il fatturato scendere del 15% a 193 milioni di dollari nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2025, a fronte di un calo dell’11,6% dei ricavi del gruppo.
Ma quali sono state le reazioni degli analisti all’operazione? Il rilancio di Versace richiederà tempo, è l’opinione condivisa da gran parte delle banche d’affari che hanno confermato le raccomandazioni positive sul titolo Prada dopo l’annuncio dell’acquisizione di Versace.
Morgan Stanley conferma la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 76 hkd su Prada (49,4 hkd il valore del titolo a Hong Kong). “Riteniamo che il turnaround di Versace sarà complesso, costoso e lungo. Nel nostro scenario base”, l’operazione probabilmente non avrà un effetto positivo sull’Eps prima del 2028; “detto questo”, commentano gli analisti, “riteniamo che il gruppo Prada stia procedendo con questa acquisizione da una posizione di forza, dato il suo attuale slancio operativo, considerato che il management è stato significativamente rafforzato negli ultimi cinque anni e dato che, nel complesso, oggi è un’organizzazione gestita meglio di quanto non lo sia stata negli ultimi due decenni. Inoltre, riteniamo che il business di Versace sia significativamente più piccolo del marchio (il fatturato era di soli 810 milioni di euro nel 2024, il che rende Versace solo il 16mo marchio italiano del lusso per vendite), che vanta comunque una brand awareness molto forte”. Intesa Sanpaolo, da parte sua, conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 81 hkd su Prada.
L’acquisizione “è un’interessante opportunità in quanto integra il portafoglio del gruppo e, sotto il controllo del gruppo Prada, intravediamo margini di miglioramento nel mix di canale, prevediamo che la razionalizzazione wholesale continui, che possa essere portata avanti una riorganizzazione degli accordi di licenza, lasciando invariati profumi e occhiali, e che la densità delle vendite al dettaglio possa beneficiare dell’esperienza di Prada. La produzione potrebbe rappresentare un’area di sinergie di costo, anche qualora Versace mantenga la propria filiera produttiva. Tuttavia, i tempi per il rilancio del marchio” Versace, “che necessita di definire un posizionamento chiaro e una nuova immagine, potrebbero essere lunghi e gli investimenti richiesti rappresentano un’area di incertezza. Riteniamo pertanto difficile valutare il pieno potenziale di creazione di valore di questa operazione nel medio/lungo termine. Nel breve termine, sulla base di una simulazione preliminare, calcoliamo un effetto diluitivo sull’Eps 2025 a media singola cifra” percentuale. Anche Equita Sim conferma la raccomandazione buy su Prada, con prezzo obiettivo ridotto da 77 a 73,5 hdk: Secondo Equita, il rapido miglioramento della redditività incorporato negli obiettivi di Capri Holding per Versace (Ebit margin in recupero a media singola cifra nel 2026 e alta singola cifra nel 2027) potrebbe ritardare di almeno un paio d’anni, “considerando anche il contesto di settore”.
Nel frattempo, il patron di Diesel, Renzo Rosso, in un’intervista all’agenzia Bloomberg ha rivelato che voleva Versace (e Jimmy Choo) tanto da aver presentato un’offerta a febbraio in linea con i valori di quella di Prada, poi Capri ha preferito andare avanti in esclusiva con l’azienda milanese. L’imprenditore veneto ora punta altrove, cerca nuove potentiali acquisizioni, ha molti dossier sul tavolo ma non ha alcuna intenzione di comprare solo per il gusto di farlo.
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